L’obesità infantile è un problema sociale, il fenomeno colpisce in Italia circa un bambino su quattro e rappresenta il risultato di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo.
Nel bambino, la definizione di sovrappeso o di obesità, è più complessa rispetto all’adulto: un adulto è definito obeso quando il suo Indice di Massa Corporea è superiore a 30. Un bambino il cui peso supera del 10 % il peso ideale riferito all’altezza è definito in Sovrappeso. Un bambino il cui peso supera del 20 % il peso ideale riferito all’altezza è definito in Obeso.
Nell’infanzia, l’Indice di Massa Corporea è in continua evoluzione, infatti, durante l’età evolutiva si alternano periodi in cui il bambino cresce di più e altri in cui cresce meno, in questo caso ci aiutano le Tavole dei Centili.
Le tavole dei Centili sono delle curve ottenute da studi epidemiologici che descrivono graficamente l’andamento dell’Indice di Massa Corporea nelle diverse età della vita nei due sessi.
Un bambino è definito obeso quando il suo IMC, calcolato con la formula espressa per gli adulti, è superiore o uguale al 95° percentile, se tale indice ricade tra il 90° e, il 95° percentile è definito in sovrappeso.
La crescita è nella norma se il peso si pone intorno al 50° percentile.
Principali fattori di rischio
L’Obesità infantile rappresenta il risultato di diverse cause che interagiscono tra loro:
- Eccessiva o cattiva alimentazione
- Ridotta attività fisica
- Fattori di tipo genetico/familiare
Alimentazione
Un’iperalimentazione nei primi due anni di vita è causa sia di un aumento di volume delle cellule adipose (ipertrofia), sia un aumento del loro numero (iperplasia).
Per questo motivo, se il bambino non è educato verso un’alimentazione più sana, nel tempo sarà predisposto al sovrappeso o all’obesità con difficoltà a scendere di peso e a mantenerlo nel tempo.
Se si educa il bambino, durante lo sviluppo i risultati sono duraturi nel tempo.
Sedentarietà
Il secondo, ma non meno importante fattore di rischio dell’obesità infantile è la sedentarietà.
I bambini, infatti, sono sempre accompagnati in macchina a scuola, in palestra, prendono l’ascensore anche per un solo piano, passano molte ore davanti al computer e alla televisione.
Cari genitori, per il bambino che cresce l’esercizio fisico, è molto importante in quanto oltre a farlo dimagrire, lo rende più attivo, contribuendo a ridistribuire le proporzioni tra tessuto muscolare e tessuto adiposo.
Per stimolare il dimagrimento basta praticare un’attività aerobica leggera per esempio una passeggiata o una pedalata in bici, in questo modo i muscoli sottoposti ad uno sforzo leggero, ma costante attingono energia dal tessuto adiposo.
Familiarità
L’obesità è influenzata anche dall’ereditarietà.
Un’indagine realizzata dall’ISTAT dimostra che circa il 25% dei bambini in sovrappeso ha un genitore obeso, mentre la percentuale sale quando a essere obesi, sono entrambi i genitori.
L’esempio della famiglia è fondamentale!
Si può parlare di educazione alimentare, solo se, i genitori iniziano per primi a seguire un’alimentazione equilibrata.
Lo sai che un bambino obeso va incontro a complicanze precoci e a complicanze tardive?
Le complicanze precoci più frequenti sono:
- Problemi di tipo respiratorio (apnea notturna);
- Problemi di tipo articolare (varismo/valgismo degli arti inferiori, piedi piatti);
- Disturbi dell’apparato digerente (reflusso gastro-esofageo);
- Disagio di carattere psicologico, i bambini in sovrappeso possono sentirsi a disagio e vergognarsi di fronte ai compagni, arrivando a volte a rifiutare il proprio aspetto fisico;
- Disturbi della crescita, i bambini in sovrappeso hanno una crescita ossea precoce e un anticipo puberale.
- L’inizio del ciclo mestruale è più precoce nelle femminucce, mentre i maschietti sviluppano anticipatamente i caratteri sessuali secondari.
Le complicanze tardive
L’obesità infantile è un fattore predittivo di obesità nell’età adulta.
Chi è stato in sovrappeso da piccolo è maggiormente predisposto a determinate patologie, soprattutto di natura cardiocircolatoria (ipertensione arteriosa), muscoloscheletrica (artrosi e dolori articolari ), di tipo metabolico (diabete, ipercolesterolemia).
Le conseguenze di tipo psicologico, comparse durante l’infanzia, possono prolungarsi nel tempo fino a modificare sia la vita sia i rapporti sociali del soggetto che inizia a isolarsi, a rifiutare gli inviti degli amici fino ad arrivare a chiudersi in se stesso..
Prevenzione
Se il bambino è in sovrappeso, non bisogna aspettare che ingrassi troppo, ma è necessario intervenire precocemente.
- Abitua tuo figlio a non saltare la prima colazione;
- Proponi, durante il giorno, tre pasti regolari: colazione, pranzo e cena, intervallati da uno spuntino a metà mattina e una merenda pomeridiana. Questo lo abituerà a non mangiare fuori orario.
- Non premiarlo con troppi spuntini zuccherati come merendine, succhi di frutta, gelati, bevande gassate.
- Non insistere quando il bambino è sazio o non ha molta fame.
- Sostituisci almeno due volte la settimana il primo e il secondo con un piatto unico;
- Alterna durante la settimana il consumo di carne, uova, formaggi, pesce.
- Non dimenticare la frutta;
- Abitua tuo figlio ai giochi all’aperto e all’attività fisica.
- Rispetta i ritmi sonno-veglia per evitare l’instaurarsi di abitudini scorrette, come per esempio la sindrome dell’alimentazione notturna.
Quando i chili di troppo sono già evidenti, è necessario adottare delle importanti misure!
Non esistono regole rigide né ricette infallibili, basta modificare gradualmente l’alimentazione e lo stile di vita.
La corretta alimentazione ci insegna a nutrirci bene e a scegliere gli alimenti più adatti al nostro stile di vita, ma il cambiamento dello stile di vita funziona solo se è coinvolta tutta la famiglia.
Insegnare ai nostri figli ad avere un’alimentazione sana ed equilibrata, rappresenta un importante obiettivo da raggiungere per promuovere la loro crescita fisica e psichica.
I bambini imparano a mangiare da genitori e questo insegnamento avviene ogni giorno a tavola.
Il momento del pasto rappresenta una fase fondamentale nel guidare le scelte nutrizionali e i gusti dei piccoli, in particolare, se condotto in un ambiente sereno e tranquillo e se è dedicato a questo tutto il tempo necessario.
Ricordiamoci poi di favorire, l’assunzione di frutta e verdura, di stimolare l’attività fisica, di ridurre le ore trascorse davanti al computer o alla televisione.
È importante sostenere i propri figli nella scelta del loro sport preferito, da svolgere in compagnia dei loro amici, perché praticare in maniera costante l’attività fisica, porta ad una crescita armonica del corpo e inoltre:
- Rafforza l’organismo
- Aumenta l’autostima
- Migliora la socializzazione
- Allontana la pigrizia e riduce la sedentarietà
- Fa divertire
Gestione del peso nell’età evolutiva.
La gestione del bambino obeso deve essere multidisciplinare.
Il ruolo tra diverse figure professionali quali il pediatra, il nutrizionista, l’endocrinologo, il fisiatra, lo psicologo diventa di primaria importanza per il giusto approccio del bambino e della sua famiglia.
Conclusioni
Nel bambino obeso la perdita di peso va realizzata gradualmente, ma soprattutto l’intervento deve essere mirato a insegnare ai genitori e ai bambini ad alimentarsi in maniera sana ed equilibrata.
Il bambino, ma soprattutto la famiglia va educata verso una scelta alimentare qualitativamente e quantitativamente equilibrata, associando uno stile di vita capace di ridurre la sedentarietà e incrementare il movimento.
Il coinvolgimento attivo della famiglia, ci permette di ottenere dei risultati senza intervenire direttamente sui bambini.
Solo nel momento in cui tutto il nucleo familiare è predisposto all’educazione nutrizionale, è possibile ottenere risultati ottimali per combattere l’epidemia obesità.
Bibliografia
Battistini e S. Severi – L’Alimentazione del bambino
Battistini N. Come alimentarsi – Breve guida alla scelta nutrizionale – Azienda speciale per il diritto allo studio universitario, Modena 1989
Mangiando s’impara a tavola con mamma e papà per crescere sani. a cura della Clinica Pediatrica dell’Università di Foggia
L’alimentazione equilibrata dei bambini – guida pratica per i genitori. Progetto “Alimentazione equilibrata e movimento nell’età scolastica” Bellinzona, giugno 2007 -2a edizione
Ostuzzi R., Luxardi G. “ Un boccone dopo l’altro: come aiutare i nostri ragazzi con problemi di peso” Baldai Castoldi Dalai editore, 2007.