Pressoterapia
E’ una metodica utilizzata in ambito medico per esercitare una particolare forma di compressione (molto simile ad un massaggio) sugli arti inferiori e superiori.
Questa azione viene realizzata attraverso un’apparecchiatura meccanico-pneumatica, in osservanza di semplici regole dettate dalla fisica e di specifiche conoscenze di fisiopatologia, suoi obiettivi sono:
√ la terapia dell’insufficienza venosa e di tutte le sue conseguenze (gambe gonfie e dolenti, edema)
√ la terapia delle linfostasi (linfedema, edema)
√ la prevenzione di tali problemi e del loro aggravarsi.
La Pressoterapia è parte integrante di un completo protocollo riabilitativo che comprende:
√ Pressoterapia
√ Linfodrenaggio
√ Calze Elastocompressive
√ Bendaggio
√ Eventuale Farmaco.
Ciascuno di questi presidi svolge un ruolo fondamentale per il trattamento ed il mantenimento di un arto affetto da patologia di tipo vascolare e linfatico.
La pressoterapia oltre al larghissimo impiego nella terapia medica è particolarmente indicata come complemento nella terapia della lipodistrofia localizzata (cellulite).
Va ricordato che a seguito delle azioni adipoclasiche e lipolitiche si ha una mobilizzazione del liquido interstiziale con diuresi aumentata. In questa situazione la pressoterapia incrementa il processo di smaltimento e l’azione linfodrenante sino alla normalizzazione del sistema veno-linfatico.
Per quanto riguarda la cellulite la pressoterapia viene alternata ai trattamenti elettivi di adipoclasia e di lipolisi per protrarre nel tempo l’effetto drenante.
Nel protocollo della pressoterapia si prevedono 1 o 2 applicazioni alla settimana per un ciclo medio di 10 sedute.
La durata media di ogni sedute è di 30 minuti e si consiglia una maggiore frequenza di impiego nei periodi estivi durante i quali la sintomatologia da stasi si fa più acuta.
Linfodrenaggio
Il linfodrenaggio è la terapia d’elezione per riattivare il sistema veno-linfatico.
La circolazione linfatica e le sue disfunzioni sono ormai da tutte riconosciute come causa, a volte primaria di parecchi inestetismi ed in casi più gravi di patologie.
Diventa così fondamentale avere dei mezzi idonei per aiutare a migliorare il decorso della linfa, quando le funzioni circolatorie sono alterate e sia necessario aiutare gli scarichi di depurazione dei linfonodi per ripristinare tessuti tendenzialmente più sani.
Cellulite, adipe, variazioni del colorito del tessuto, possono essere causati oltre che da stasi linfatiche, anche da scarsa o insufficiente irrorazione della zona, dovuta alla compressione dei vasi.
Il drenaggio venoso
con la sua azione mobilizzante favorisce lo svuotamento dei vasi capillari, li aiuta a decongestionarsi a beneficio di una migliore ossigenazione, di una eliminazione più rapida delle eventuali scorie e, quindi, di un miglioramento generale dei tessuti.
Il drenaggio linfatico
contribuisce a contrastare gli edemi, a migliorare il microcircolo di superficie, a favorire la cicatrizzazione e la rigenerazione dei tessuti, ad aiutare l’eliminazione delle impurità e ad uniformare il colorito della pelle, a prevenire gli inestetismi dovuti a problemi circolatori.
Nel protocollo del linfodrenaggio si prevedono 2 applicazioni alla settimana per un ciclo medio di 10 sedute.
La durata media di ogni sedute è di 40 minuti e si consiglia una maggiore frequenza di impiego nei periodi estivi durante i quali la sintomatologia da stasi si fa più acuta.
Presso il mio studio il linfodrenaggio viene effettuato con apparecchiatura (Linfodith), pertanto è controindicata nei soggetti portatori di pacemaker cardiaco, in caso di gravidanza o di tumori; in questo caso il mio consiglio è di sottoporsi ad un linfodrenaggio manuale.