Uno degli obiettivi più inseguiti dalla ricerca Medico-Estetica è trovare un modo veramente efficace per ridurre selettivamente le cellule adipose in eccesso nel sottocute senza necessità di sottoporsi a nessun tipo di intervento chirurgico (nessuna anestesia, nessun dolore, nessun edema o cicatrice, nessun tempo di recupero post-trattamento), consentendo di ridurre efficacemente inestetismi e adiposità localizzate senza recare grossi disagi e disturbi al paziente.
Gli ultrasuoni a bassa frequenza, sfruttando il fenomeno fisico della cavitazione ultrasonica, provocano la disgregazione graduale delle cellule adipose e di conseguenza una riduzione del volume del tessuto adiposo.
Gli Ultrasuoni: cosa sono?
Si definiscono ultrasuoni, onde acustiche con frequenza tale da non poter essere percepite dall’orecchio umano. Gli ultrasuoni si diffondono sotto forma di onde di compressione-decompressione con movimento di “va e vieni” delle particelle del mezzo di trasmissione, parallelo alla direzione delle onde di propagazione.
L’uso degli ultrasuoni in medicina estetica fu proposto per la prima volta nel 1986, ad una frequenza di 3 MHz, in tale modo si riduceva la profondità d’azione. Lo scopo era quello di favorire la penetrazione di un principio attivo topico nel trattamento della cellulite.
Cavitazione: in cosa consiste?
La cavitazione avviene quando un liquido è sottoposto in maniera adeguata ad ultrasuono (frequenze da 20 KHz a 10 MHz): quando un’onda acustica passa attraverso un liquido, genera onde di espansione (pressione negativa) e onde di compressione (pressione positiva).
Se l’intensità dell’ultrasuono è abbastanza alta, può causare la formazione di zone di vapore all’interno di un liquido, che poi collassano e implodono.
Durante il trattamento con la Cavitazione, l’onda d’urto prodotta dall’implosione delle “bolle” di vapore all’interno del liquido interstiziale è in grado di danneggiare le cellule adipose. All’interno degli adipociti (cellule del tessuto adiposo), l’esplosione delle microbolle provoca la rottura della cellula stessa (diminuzione delle dimensioni e del numero di adipociti) e la conseguente fuoriuscita del suo contenuto grasso (in sostanza trigliceridi) che verrà smaltito attraverso reni e fegato e circolo linfatico.
Ecco perché dopo una seduta settimanale di cavitazione ultrasonica è utile bere molto in modo da eliminare con efficacia i trigliceridi. Ma niente paura: il quantitativo di trigliceridi è uguale a quello che si assume durante un pasto a base di cibi grassi.
Quali sono gli effetti prodotti dalla cavitazione in campo Medico-Estetico?
Gli effetti prodotti dalla cavitazione sono molteplici e tutti finalizzati al miglioramento estetico e funzionale della silhouette del paziente.
Innanzitutto vi è fin da subito una evidente azione lipoclasica (disgregazione del tessuto adiposo) e un progressivo rimodellamento del profilo corporeo oltre alla riduzione della consistenza del grasso stesso. A tutto ciò si aggiungono una considerevole modificazione dell’aspetto a buccia d’arancia, con l’eliminazione dei classici fibro-noduli della cellulite, una migliore ossigenazione e rivascolarizzazione del sottocute con una conseguente riattivazione della circolazione periferica distrettuale e di drenaggio dei liquidi di ristagno. E, non ultimo, un miglioramento del tono e dell’elasticità del tessuto cutaneo.
La metodica
La metodica è del tutto indolore, le sedute durano un massimo di 40 minuti e sono settimanali. Per poter apprezzare i primi risultati sono necessarie almeno 4 sedute,
Dopo ogni sessione di cavitazione è indispensabile svolgere qualsiasi attività che aiuti il corpo ad eliminare il grasso.
E’ fondamentale mantenere una dieta equilibrata, bere molta acqua, prima e dopo il trattamento per favorire l’eliminazione dei grassi mobilitati.
In genere sono necessarie 5 – 10 sessioni a distanza minima di 10 giorni l’una dall’altra.
Naturalmente si raccomandano le importanti sedute di richiamo da effettuare una volta al mese dopo 2/3 mesi dal ciclo terapeutico per mantenere il risultato nel tempo.
Controindicazioni al trattamento sono:
gravidanza, dislipidemia (elevati livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue), epatopatie (malattie del fegato), nefropatie (malattie renali), lipomi (tumori benigni del tessuto adiposo), portatori di protesi metalliche e pacemaker.
La Cavitazione Estetica, La Cavitazione Medica e La Cavitazione Chirurgica
La cavitazione estetica, la cavitazione medica e la cavitazione chirurgica utilizzano lo stesso principio fisico: ultrasuoni a bassa frequenza per effettuare trattamenti di riduzione delle masse adipose localizzate e della cellulite.
La cavitazione medica
In passato, la cavitazione medica era conosciuta anche come ILCUS, acronimo di idro-lipo-clasia ultrasonica. A metà degli anni ottanta, era una tecnica usata per l’assorbimento delle sostanze cosmetologiche attraverso la cute. Attraverso vari studi, si arrivò a capire che tramite infiltrazione di soluzione fisiologica nel tessuto adiposo, il rendimento della cavitazione aumentava.
La cavitazione estetica
Dunque, il metodo della cavitazione medica si distingue da quello della cavitazione estetica proprio perché il medico può somministrare delle infiltrazioni di soluzione fisiologica mista ad un anestetico locale, mentre in quella estetica vi è solo l’applicazione degli ultrasuoni, con risultati nettamente minori.
Ovviamente, la cavitazione medica è molto più efficace e duratura, sia per la possibilità di utilizzare frequenze che permettono un’azione lipoclasica maggiore, sia per la possibilità d’infiltrare la zona da trattate con soluzioni lipolitiche;