È superfluo sottolineare l’importanza della pelle, soprattutto la pelle del viso, continuamente esposta allo sguardo del prossimo, come espressione immediata del nostro stato di salute e perfino della nostra personalità.

Tra le alterazioni della superficie cutanea del viso, una delle più tipiche è la cosiddetta  rosacea o couperose (quest’ultimo termine vale prevalentemente in campo cosmetologico).

La rosacea è una affezione cutanea cronica che colpisce prevalentemente le convessità del volto, manifestandosi con rossore e teleangectasie ed è accentuata da episodi infiammatori.

Durante l’attacco dell’infiammazione possono apparire a carico della pelle papule, pustole e rigonfiamenti.

Le regioni più colpite sono l’area zigomatica, il naso, la fronte, il mento e i lati del collo (ad eccezione della zona  romboidale sottomentoniera che, di solito, viene risparmiata in modo caratteristico dalla rosacea).

La rosacea è una malattia multifasica  caratterizzata da quattro stadi, la sequenza non è obbligatoria e sono pochi i pazienti che completano il ciclo della malattia.

Nella maggior parte dei casi l’evoluzione si arresta al secondo stadio per cui frequenti episodi di flushing (primo stadio) sono seguiti da eritema persistente (eritrosi) e teleangectasie (secondo stadio).

La rosacea è una affezione ad eziologia sconosciuta, tra le varie ipotesi le più valide sono le cause alimentari, psicologiche, farmacologiche, infettive, climatiche ed immunologiche.

In campo cosmetico la rosacea ha richiamato l’attenzione soprattutto per le alterazioni caratteristiche delle sue prime fasi (arrossamento e dilatazione vascolare a carico del viso), fenomeni con implicazioni estetiche piuttosto che patologiche e che i cosmetologi preferiscono denominare couperose.

Trattare con irruenza la couperose è un grosso errore, va affrontata con dolcezza, pazienza, e costanza.

In genere le persone con problemi di couperose presentano una pelle sottile, pertanto in presenza di un fenomeno iniziale, che si manifesta con arrossamenti saltuari e pochissimi capillari evidenti si parla di couperose limitata. La cura in questo caso e soprattutto preventiva e con un buon trattamento locale ed esterno si potrebbe risolvere il problema purché sia costante.

Alcune volte tuttavia la couperose non regredisce: le venuzze non scompaiono e la pelle continua a soffrire. Sono i casi trascurati in cui solo un intervento radicale può risolvere il problema.

In questi casi risulta utile l’utilizzo del laser o della luce pulsata.

Consigli utili

Per prevenire la couperose possono essere utili alcune raccomandazioni di ordine generale.

Occorre tenere presente che i fattori ambientali e climatici influenzano il microcircolo e quindi variazioni brusche di temperatura, il caldo, le radiazioni solari, l’umidità eccessiva e il vento peggiorano la couperose.

Evitare quindi il sole, il vino, la birra, le forti emozioni, i cibi piccanti. Seguire un’alimentazione corretta limitando il più possibile l’assunzione di alcolici e caffè. Adottare uno stile di vita sano e regolato. Proteggere la pelle dai raggi solari e dal freddo.